lunedì 16 aprile 2012

[manga] La Luna e il Lago

Hinako Ashihara da noi è abbastanza famosa come autrice (shoujo), soprattutto per Sunadokei, in italico idioma La Clessidra.

Io sto leggendo tutte le sue opere pubblicate, perché mi piacciono tantissimissimo i disegni (riconoscibilissimi e con una specie di patina "grezza" che li rende spesso straccia-cuore) e perché le storie sono sempre particolari; insomma non è di sicuro un'autrice "con lo stampino".








Tra i volumi unici che avevo in attesa ormai da anni °A° c'era anche questo, La Luna e il Lago (a quanto pare la pubblicazione è del 2009, ci sono rimasta male a vedere da quanto aspettava).








Al suo interno ci sono due oneshot lunghe, e come dice l'autrice stessa nel freetalk finale sono una incentrata su persone anziane (anche se nel manga la traduzione riporta "vecchi", viva la delicatezza :D), l'altra su due ragazzi.

A me è piaciuta parecchio di più la seconda storia: non perché ce l'abbia con le storie che parlano di persone anziane XD quanto perché proprio quello che racconta non mi piace.

Per farla breve, il nonno della protagonista era un famoso romanziere: dopo la sua morte è stato pubblicato un libro postumo, che lui aveva scritto ma mai deciso di pubblicare; il fatto che fosse la storia romanzata di lui e della sua amante lo aveva scoraggiato.


La nonna della giovane Kazuna (come si vede quando dei personaggi non mi piacciono o - come ora - non mi toccano granché, il nome me lo sono dovuto ricercare), che è poi la moglie legittima del defunto romanziere, invia la nipote dalla misteriosa amante con una scusa abbastanza random (lo capisce pure la protagonista, a modo suo), anch'ella ormai una signora sulla settantina. SPOILER e commento come sempre soggettivo <3 da qui in poi!

Lì verrano fuori un po' di scheletri, come il fatto che

a) Il nonno e la sua amata clandestina non si sono mai neanche presi per mano.
Kazuna scopre che suo nonno è stato profondamente innamorato per anni e anni di una donna diversa da sua nonna, senza mai toccarla (se non riuscite a farvi venire in mente niente di più deprimente per nonno, nonna e amante, vi capisco).

b) Kazuna sa bene che il suo ragazzo al momento è coinvolto in una storia-non storia uguale a quella del nonno, con una persona alla quale lei peraltro vuole davvero bene (già, la Ashihara non è famosa per l'allegria delle sue storie - tanto per fare uno spoileroso esempio sulla Clessidra, la mamma della protagonista è morta suicida).


Dopo le varie scoperte Kazuna lascia l'anziana ed energica signor(in)a e torna a casa dalla nonna, che le fa un discorso imho agghiacciante: eh ma sai, gli uomini quando osservano le donne che dicono di adorare in realtà guardano un punto lontano, sono distanti, LORO amano l'avventura, ma è per questo che ce ne innamoriamo...

Io vi giuro che ero così:

"O__________________________________O"

Non è la prima volta che sento questo preciso discorso in una storia, ma la sensazione di gelo e schif all'idea di maschio=avventuroso sognatore (che può anche essere se uno è il tipo) e ragazza=madamina che può solo aspettarlo e rassegnarsi (MA DOVE?), è sempre lo stesso ^^''

La cosa per me bellissima però è stata che a questo punto Kazuna praticamente si fa portatrice dei miei valori XD : si arrabbia e risponde alla nonna che lei vuole "un idiota che guardi solo me!", che non ci pensa neppure a sposare uno che guardi altre donne, vuole che quello pensi che è la sua anima gemella, la donna del suo destino... dopo che la nonna le ha detto più o meno scherzosamente (spero più...) che "allora non ti sposerai mai", (spoiler sul finale) 

lei corre via, probabilmente ad annunciare al suo futuro ex che se è innamorato della senpai a cui la protagonista vuole tanto bene, allora che ci si metta una volta per tutte e smettano di girare in tondo solo per evitare di ferire lei.
Si può dire che il triangolo dei suoi nonni le abbia fatto capire quello che vuole, che a quanto pare non è una felicità di facciata.

 Una cosa che ho pensato appena capito che finiva così, è stata che Kazuna ha dimostrato davvero tanta ma tanta forza per quello che fa: andateci voi a dire al proprio amato ragazzo "senti lo so che ti piace la senpai, quindi nessun rancore e mettetevi insieme col cuore in pace".
Solo che è una cosa così triste che non riesco a pensare a questa storia con amore, mi fa venire una sensazione di ansia solo al pensiero.

*

La seconda storia, quella che mi è piaciuta di più, parla invece della scomparsa di Nacchan, la migliore amica della protagonista Sae quando entrambe avevano cinque anni: Nacchan si trasferisce nella casa accanto alla sua, e tutti restano stupiti dall'aspetto fiabesco della casa e della bambina stessa, che indossa vestiti pieni di trine e sembra una piccola principessa.

Sae lega da subito con la bambina, grazie al suo carattere particolare (il modo in cui si presentano è troppo un cuore vagante, vorrei che lo leggeste da voi >_<), e andando a casa sua per la merenda, scopre che in realtà la nuova famiglia non è ricca e particolare come sembra: è solo che la madre di Nacchan vuole vivere in una sua favola su misura, e per questo spende tutti i propri soldi in vestiti frufru per la figlia e carabattole dall'aspetto pucci.

Nacchan è stanca di una vita così ingessata, ma l'alternativa sarebbe ribellarsi ai desideri di sua madre e vivere un'esistenza inutile, come è successo a suo padre.

Sae riesce a convincere comunque la sua nuova amica a uscire di nascosto, per andare a giocare all'aperto, e durante i loro giri trovano una gattina cucciola: la chiamano Nora, in onore della micia protagonista del libro preferito di Sae, e visto che nessuna delle due può tenerla decidono di portarle sempre da mangiare in un luogo segreto che scopre proprio Nora.

La loro madri però sia ccorgono della mini-fuga pomeridiana, e quella di Nacchan non reagisce bene: sembra che fino all'inizio della scuola non riusciranno più a incontrarsi, finché Nacchan non scompare durante l'incendio che scoppia in casa sua.

Non vi dico come prosegue, anche perché c'è un mistero enorme che merita di essere letto, però posso dirvi che a me questo racconto è piaciuto moltissimo.
Dall'apparizione di Nacchan e la sua conoscenza con Sae, alla loro mini-fuga con Nora, e tutta la seconda parte secondo me è coinvolgentissima.

A tutto questo aggiungete dei disegni bellissimi, con il tratto particolare di cui parlavo all'inizio.

Merita davvero una letta se gli shoujo non vi fanno venire l'orticaria.

2 commenti:

  1. La Clessidra l'ho comprato e letto, ma non mi ha entusiasmata più di tanto :P
    Non è che gli shoujo mi facciano venire l'orticaria (ne leggo abbastanza anche io), ma ultimamente trovo sempre più difficile trovarne uno che mi garbi...sarà l'età? XD

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    1. A me La Clessdira è piaciuto moltissimo invece, c'è solo la fine che ODIO con tutta me stessa (tifavo per Ichi, quando è finito ci sono rimasta da schifo).

      Guarda, sugli shoujo io non penso affatto che sia per l'età, solo che diciamoci la verità: ormai è qualche anno che arriva roba veramente insignificante.

      Io fai conto che sono stata fortunatissima, perché ho iniziato in un periodo d'oro (2003): gli shoujo usciti e in uscita non erano tantissimi, ma quelli che c'erano, erano i più belli che sono usciti da noi (magari poi ci faccio un post, sui miei inizi XDD).

      Adesso ci sono MONTAGNE di shoujo in Italia, ma se li guardi sono quasi (sottolineo il quasi) tutti assolutamente identici: storie tutte uguali, personaggi senz'anima, disegni che con le dovute eccezioni (in questo senso la Ashihara ne è un esempio :333) si assomigliano tutti.
      Il mio genere preferito è sempre stato lo shoujo, quindi questo stato di cose per me è davvero triste.

      Ripeto, basta farsi giri su un po' di blog per vedere che ci sono anche cose belline o, più raramente, proprio belle, ma il grosso è proprio :\

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