*fa capolino*
Ehm... rieccomi qua. Questo povero blog ha superato da poco i due anni di semi abbandono, e la verità è che mi sto allontanando sempre di più da tutto ciò che riguarda le recensioni e la community web, sia via blog che - anche e soprattutto - via social network. Il fatto è che non sono una persona paziente, e davanti ai toni intellettualoidi e soprattutto a supponenza, arroganza e deliranti convinzioni di superiorità mentale e morale in base ai propri gusti letterari e cinematografici, la suddetta scarsa pazienza che possiedo si esaurisce in men che non si dica. Se a ciò si aggiunge la delirante social justice internettara* che contagia sempre più gli illuminati "recensori" (sigh, pensare che una volta associavo sensazioni positive al termine) ecco il motivo per cui ho dato un taglio deciso al mio rapporto con questo ambiente. Mi spiace solo per quei pochi blog che seguivo volentieri (loro sanno di chi parlo), ma avevo proprio bisogno di dire un "basta" generale.
*per farvi un esempio pratico di ciò di cui sto parlando, e con cui non accetto più di perdere tempo in alcuna misura, ecco l'ultima amenità in cui mi sono imbattuta cercando semplicemente informazioni: gente che si lamenta della "solita autrice caucasica" tipo per innalzare il lavoro di una scrittrice afroamericana, come se l'etnia dell'autore rendesse automaticamente più interessante una storia - della serie che se sei una bianca laureata scriverai robaccia fantasy pallosa e banale perché la tua esistenza sarà stata sicuramente una passeggiata, mentre tanta melanina in corpo corrisponde a romanzi fantasy pregnanti e profondi perché SENZA ALCUN DUBBIO - e in questa generalizzazione sta l'assurdità e il paradossale razzismo di fondo - la tua vita sarà stata orribile (idea che se avessi la pelle scura mi farebbe oltremodo arrabbiare, ma ehi, sono solo una ventisettenne caucasica, cosa posso saperne). Che bello non avere pregiudizi. Riguardo alle sedicenti femministe (e sottolineo sedicenti, perché il movimento in sé nelle sue origini è uno dei più nobili e degni di stima, almeno per me) e alla simpatica dittatura a cui molte di loro potendo darebbero il via oggi stesso, preferisco non iniziare neanche.
Nonostante questo, il mio desiderio di scambiare opinioni con gente che legge e guarda film per passione, senza sentirsi in qualsivoglia modo superiore per questo o per i titoli che legge e vede, non se n'è mai andato, che è poi il motivo per cui non ho semplicemente chiuso il blog.
Rispetto ad altri anni non ho letto tantissimi manga, ma quelli su cui ho messo le mani mi hanno intrattenuto con piacere. In vista di Lucca 2017, poi, prevedo di farmi un'abbuffata di fumetti europei comprati mesi fa e rimasti ad attendere, così che a Lucca possa comprarne un altro tot senza sentirmi in colpa per la pila dei "da leggere".
Intanto vorrei parlarvi (in ordine alfabetico, così non mi faccio pare per la classifica) di un po' delle mie ultime letture manga, degli animi visti e dei dorama asiatici che ho guardato.
*per farvi un esempio pratico di ciò di cui sto parlando, e con cui non accetto più di perdere tempo in alcuna misura, ecco l'ultima amenità in cui mi sono imbattuta cercando semplicemente informazioni: gente che si lamenta della "solita autrice caucasica" tipo per innalzare il lavoro di una scrittrice afroamericana, come se l'etnia dell'autore rendesse automaticamente più interessante una storia - della serie che se sei una bianca laureata scriverai robaccia fantasy pallosa e banale perché la tua esistenza sarà stata sicuramente una passeggiata, mentre tanta melanina in corpo corrisponde a romanzi fantasy pregnanti e profondi perché SENZA ALCUN DUBBIO - e in questa generalizzazione sta l'assurdità e il paradossale razzismo di fondo - la tua vita sarà stata orribile (idea che se avessi la pelle scura mi farebbe oltremodo arrabbiare, ma ehi, sono solo una ventisettenne caucasica, cosa posso saperne). Che bello non avere pregiudizi. Riguardo alle sedicenti femministe (e sottolineo sedicenti, perché il movimento in sé nelle sue origini è uno dei più nobili e degni di stima, almeno per me) e alla simpatica dittatura a cui molte di loro potendo darebbero il via oggi stesso, preferisco non iniziare neanche.
Nonostante questo, il mio desiderio di scambiare opinioni con gente che legge e guarda film per passione, senza sentirsi in qualsivoglia modo superiore per questo o per i titoli che legge e vede, non se n'è mai andato, che è poi il motivo per cui non ho semplicemente chiuso il blog.
Rispetto ad altri anni non ho letto tantissimi manga, ma quelli su cui ho messo le mani mi hanno intrattenuto con piacere. In vista di Lucca 2017, poi, prevedo di farmi un'abbuffata di fumetti europei comprati mesi fa e rimasti ad attendere, così che a Lucca possa comprarne un altro tot senza sentirmi in colpa per la pila dei "da leggere".
Intanto vorrei parlarvi (in ordine alfabetico, così non mi faccio pare per la classifica) di un po' delle mie ultime letture manga, degli animi visti e dei dorama asiatici che ho guardato.
MANGA
Adekan di Nao Tsukiji: nonostante Magic Press (e avrò modo di parlarne in un prossimo futuro) continui a NON pubblicare nuovi volumi la storia va avanti, e Adekan si conferma uno dei miei manga preferiti del decennio 2010-2020, forse forse addirittura nella top ten dei preferiti in generale. Ora come ora la storia orizzontale ha preso il sopravvento e i protagonisti sono nel mezzo della zona nemica, ma anche le storie verticali con cui vanno a intrecciarsi nel bel mezzo del pericolo sono belle (e strazianti) come sempre. Alcuni aspetti della sensibilità narrativa della Tsukiji mi ricordano molto Minekura Sensei, il che per me è già una garanzia di qualità e piacere della lettura.
Amami lo stesso di Aya Nakahara: a un volume dalla fine, posso dire che ho trovato questa serie deliziosa. A metà tra lo shoujo e il jousei, l'autrice di Lovely Complex ha sfornato una lettura piacevolissima e divertente, capace in certi passaggi anche di farti riflettere su alcuni temi complessi ed emozionare in altri ancora: la prova che pure canovacci e situazioni ormai talmente sdoganati da essere tipici del genere possono essere più piacevoli che mai, se chi tiene penna e pennino sa fare il suo lavoro.
Amami lo stesso di Aya Nakahara: a un volume dalla fine, posso dire che ho trovato questa serie deliziosa. A metà tra lo shoujo e il jousei, l'autrice di Lovely Complex ha sfornato una lettura piacevolissima e divertente, capace in certi passaggi anche di farti riflettere su alcuni temi complessi ed emozionare in altri ancora: la prova che pure canovacci e situazioni ormai talmente sdoganati da essere tipici del genere possono essere più piacevoli che mai, se chi tiene penna e pennino sa fare il suo lavoro.
In più, nei volumi si si respira quell'aria da vita giapponese di tutti i giorni che adoro ritrovare in un manga ambientato ai giorni nostri.
Gangsta di Kohske: ecco, Gangsta è stata una sorpresa. Il punto della trama, stando a tutti gli articoletti visti al riguardo, sembrava essere la disabilità di uno dei due protagonisti, quasi il manga fosse una pseudo-pubblicità progresso e andasse apprezzato come tale. Un modo perfetto per NON farmi leggere/vedere qualcosa è dare a intendere che *dovrei* leggerlo/vederlo perché "sennò sei una brutta persona" (la stessa cosa mi è successa con Mad Max Fury Road, che ero curiosissima di vedere finché il mantra "lo dovete vedere tutti perché è super femminista e se non lo fate dovreste vergognarvi, brutti maschilisti!" me ne ha fatto venire la nausea. E' andata bene che ai tempi del Quasi Amici francese non fossi così esasperata, altrimenti avrei rischiato di perdermi quel gioiellino di film - che consiglio davvero a tutti). Un bel giorno però lo stile di disegno e la simpatia che in realtà mi avevano sempre ispirato le figure dei due protagonisti dal punto di vista grafico mi ha convinto a prendere almeno il primo volume. E meno male che l'ho fatto. Si è rivelato uno di quei manga che ti colpiscono nel profondo, con una storia cruda e intensa dove anche il cast è quasi completamente "grigio", fatto di personalità alle quali spesso finisci per voler bene pur nei loro difetti e negli stili di vita non certo da Manuale del Bravo Ragazzo Progressista (a meno che fare affari ed essere amici di mafiosi non figuri nel manuale e nessuno me l'abbia detto). Per intenderci, se già amate Black lagoon (aaaaah, Black Lagoon. Ma quanto amo Black Lagoon?) Gangsta fa decisamente per voi.
Kuroshitsuji di Yana Toboso: Kuro prosegue col suoi paio di volumi l'anno e ogni
volta che ne esce uno mi ci butto letteralmente sopra. Ormai Ciel e Sebastian sono un appuntamente fisso, e a volte la Toboso tira fuori passaggi e tavole da mozzare il fiato, che dimostrano da soli come questo manga sia molto più del semplice fanservice in cui tanti vogliono incasellarlo da anni. Certo, per saperlo uno dovrebbe tipo LEGGERE IL MANGA. Vi dirò di più, sarebbe una serie che Hollywood potrebbe benissimo prendere e rendere una saga col suo bravo pubblico di giovani appassionati, a patto di lavorare bene di sceneggiatura nel trattamento dei vari archi narrativi e di scegliere ottimi attori. Ma a prescindere dalle mie fantasie cinematografiche XD spero che la Toboso prosegua con la storia finché avrà belle idee per gli archi e le dia poi un finale più che degno.
Liselotte e la foresta delle streghe di Natsuki Takaya: la Takaya è una di quelle pochissime autrici (non si contanto sulle dita di una mano... e ora che ci penso sono solo donne, cosa che renderebbe entusiaste le geniali sj di cui prima non fosse che è un fatto totalmente spontaneo e merito delle suddette autrici, non dovuto a un delirante partito preso) di cui compro le opere a scatola chiusa, perché so che qualsiasi sia la trama, lo stile e la sensibilità della mangaka
basteranno da sé a renderlo piacevole e coinvolgente. Qui abbiamo nuovi elementi fantastici, personaggi molto takayani (in primis la protagonista praticamente troppo buona per essere vera che la Taka riesce come al solito a farmi amare - e desiderare di somigliarle un po' di più) e storia d'amore struggente di sottofondo. Se vi è piaciuto Furuits Basket merita sicuramente un'occhiata, e pur essendo un peccato che sia un'opera rimasta in sospeso per qualche anno, mi pare di capire che la Takaya sia sul punto di riprenderla in mano.
Liselotte e la foresta delle streghe di Natsuki Takaya: la Takaya è una di quelle pochissime autrici (non si contanto sulle dita di una mano... e ora che ci penso sono solo donne, cosa che renderebbe entusiaste le geniali sj di cui prima non fosse che è un fatto totalmente spontaneo e merito delle suddette autrici, non dovuto a un delirante partito preso) di cui compro le opere a scatola chiusa, perché so che qualsiasi sia la trama, lo stile e la sensibilità della mangaka
basteranno da sé a renderlo piacevole e coinvolgente. Qui abbiamo nuovi elementi fantastici, personaggi molto takayani (in primis la protagonista praticamente troppo buona per essere vera che la Taka riesce come al solito a farmi amare - e desiderare di somigliarle un po' di più) e storia d'amore struggente di sottofondo. Se vi è piaciuto Furuits Basket merita sicuramente un'occhiata, e pur essendo un peccato che sia un'opera rimasta in sospeso per qualche anno, mi pare di capire che la Takaya sia sul punto di riprenderla in mano.
Noragami di Adachitoka : letto il primo volume dopo averne sentito per parlare per mesi. La trama di base mi sembrava molto simpatica (un dio giapponese di bassissima lega cerca di acquisire popolarità esaudendo i desideri di chi lo chiama al costo fisso di 5 yen), mentre non mi facevano impazzire i disegni. Ho deciso comunque di dargli una chance e mi ha convinto anche più di quanto pensassi. Le premesse sono buone e spero che proseguendo continui così, un manga d'intrattenimento con una storia interessante e personaggi simpatici ai quali affezionarsi.
ReRe Hello di Tōko Minami: uno o due volumi e finirò anche questa serie shoujo, partita bene e continuata in modo gradevole, con una storia carina e innocua. Okay, niente di esaltante, ma si è fatta leggere e mi ha assicurato quella quasi-mezz'ora di evasione dal mondo e immersione nei più o meno probabili fattacci di due adolescenti giapponesi che volevo. Se avete voglia di uno shoujo scolastico semplice e piacevole va benissimo, mentre se cercate qualcosa di più memorabile direi che può aspettare.
The ancient magus bride di Kore Yamazaki: ho letto i primi due volumi e non mi sono per niente dispiaciuti, anzi. Negli ultimi tempi si è parlato parecchio di quest'opera, anche e soprattutto per via dell'anime che uscirà proprio in questo periodo. Gli eventi partono abbastanza velocemente e si crea un'atmosfera che mi piace molto e ben richiama il mondo inglese nel quale si svolge la storia. Ho già il terzo volume e penso proprio che lo leggero al più presto.
Tsubaki-cho Lonely Planet di Mika Yamamori: letti e apprezzati
i primi due volumi. Non ho Una stella cadente in pieno giorno
della stessa autrice, il che a quanto pare nel caso di questa serie è un bonus,
visto che sembra le due opere si somiglino sotto molti aspetti. Altra
trama decisamente classica (studentessa povera in canna, parsimoniosa,
pacata e intelligente finisce a vivere e fare da donna delle pulizie a
uno scrittore burbero ma in realtà di buon cuore) che però è portata
avanti in modo per me piacevole e coinvolgente. Promosso, quando potrò prenderò sicuramente il terzo volume - ed eventualmente il quarto.
Per la categoria Puro Guilty Pleasure Bloody Mary di Akaza Samamiya: è un manga profondo, grande arte su tavola, o anche solo "semplice ma carino" come ReRe? Ehm, direi di no. Siamo a un passo dalla doujinshi di un esordiente con una buona immaginazione... ma se l'ho comprato fino all'ottavo volume c'è un motivo. Ed è quel gusto di piacevole vacanza in un mondo con creature fantastiche, vampiri, anime doppie e stile grafico molto manghesco. Niente che consiglierei al mondo intero, ma assolve bene il suo compito.
Un po' di impressioni su altri manga appena iniziati:
- Bunko Stray Dogs: ho letto i primi due volumi e l'ho trovato piacevole, ma se dicessi che svengo dalla voglia di continuare mentirei. Ho già una lunga lista di recuperi da fare, quindi il volume 3 me lo lascio per i momenti di fiacca;
- Urakata: primo volume intrigante, la storia tra me e Bisco Hatori continua ad andare alla grande. Host Club è stato uno dei miei amori del liceo e ho amato indegnamente anche i quattro volumi totali di Sangue sulla neve, pregni di un romanticismo molto etereo e sognante che in mano a un'altra autrice quasi sicuramente mi sarebbe sembrato stucchevole, ma con la Hatori al timone è finito per essere latore di un'atmosfera rarefatta che me l'ha fatto apprezzare ancora di più. Urakata sembra maggiormente ancorato al reale, ha un cast di personaggi decisamente più ampio... e prevedibilmente l'ho apprezzato. Il protagonista mi sta simpatico e l'ambientazione, il club di scenografia di un'università con diversi club di cinema per cui lavorare, è interessante e particolare. I comprimari sembrano avere tutti qualcosa da dire e in questo primo volume abbiamo un assaggio dei rapporti tra loro e delle loro storie, che in pieno stile Hatori promettono di essere molto coinvolgenti;
- Vanitas: shounen di stampo fantastico di cui mesi fa è uscito il primo volume per Star Comics. Piacevole, prenderò sicuramente il volume 2... ma ho l'impressione che mi farà un effetto simile al già citato Bunko Stray Dogs. Ho letto però che Vanitas è a quota due soli volumi anche in patria, quindi c'è decisamente tempo.
La (ri)scoperta dei WEBCOMIC
Quest'estate sono tornata ad affacciarmi a un ambiente che in realtà ho cominciato a conoscere alcuni anni fa, quello dei fumetti pubblicati su internet da autrici e autori con vari livelli di competenza e bravura, dai più amatoriali a prodotti che in realtà sarebbero adatti alla pubblicazione con editori professionisti. Io da anni seguo Purpurea Noxa, che le autrici portano ogni anno come autopubblicazione a Lucca Comics, e in precedenza ho letto (e amato) Hadez quando ancora era presente sul web e poi come autoproduzione a Lucca, prima di essere ripubblicato da Dentiblù. Sempre italiano il carinissimo Racers, che le autrici portano a loro volta sempre in Self Area ma che ho iniziato proprio come webcomic. Oltre a questi titoli italiani, ho apprezzato moltissimo gli anglofoni TeaHouse (purtroppo ora interrotto) e lo scifi Star Fighters, che penso sia ancora in corso ma per un motivo o per l'altro a un certo punto ho lasciato andare.
In questo periodo, dicevo, ne ho scoperti di nuovi, e mi sono resa conto che c'è stata una vera e propria esplosione del fenomeno (ben visibile sul sito lezhin, andate a dare un'occhiata, molti capitoli iniziali sono gratis). Ecco quelli che ho letto:
19 days di Old Xian: il mio preferito. Parte con alcune strisce comiche su due amici e diventa pian piano una storia di amicizia, affetto e drammatica friendzone. Io mi sono divorata tutto il materiale disponibile in un giorno, e ora seguo le strisce che escono a cadenza quasi settimanale. Molto utile la pagina italiana dedicata. Lo consiglierei a tutti gli amanti di storie appassionanti fondante sulle relazioni tra personaggi - anche se la (lenta) trama orizzontale ci ha già messo davanti a rapimenti e brutti ceffi della mala legati a più di un protagonista, quindi in futuro le cose si dovebbero scaldare anche dal punto di vista dell'azione.
Blood Bank di Silb: altra storia parecchio coinvolgente, con personaggi ai quali finisci per volere bene in fretta. L'ambientazione è distopica, con un mondo desolato in mano a raffinati clan di vampiri che fanno lavorare per loro gli umani trattandoli come sacche di sangue da cui attingere.
Nonostante il genere distopico non mi faccia impazzire, Blood Bank è una storia ben delineata con personaggi interessanti e l'ho apprezzato. Ha scene di sesso bl piuttosto spinte, ma se questo dettaglio non dà fastidio trama, protagonisti e comprimari meritano decisamente un tentativo di lettura.
Royal Servant di MasterGin e Chungnyun: questo è consigliato solo ad amanti del bl con stile
grafico (e inizialmente anche narrativo) un po' vecchio stile. La storia vera e propria parte decisamente tardino e sinceramente poco prima di arrivarci stavo per lasciar perdere. All'inizio è puro fan service e vi giuro che sono andata avanti soprattutto per l'inerzia data dal "clic" sulle freccine del pc, ma con mia sorpresa a un certo punto il racconto ha ingranato ed è venuto fuori che i personaggi hanno alle spalle background e collegamenti tra loro non di carta velina. Di certo non è il top di gamma, ma ora che la trama è partita davvero penso che ogni tot andrò a recuperare gli ultimi capitoli.
Passiamo adesso alle Visioni e parliamo un po' di...
ANIME
Da
anni non ne ne vedo mai molti, perché di solito dove possibile mi butto
sul media originale, e nel caso di prodotti nati come serie animate
devo comunque beccare quelli con una trama che m'ispiri sul momento.
Negli ultimi mesi però ho recuperato la seconda stagione di Shinjeki no Kyojin:
non riesco a leggere il manga per via del tratto, che proprio non mi
piace, ma apprezzai la prima stagione e anche questa mi ha
decisamente coinvolto. Fortuna che hanno già confermato la terza stagione
per il 2018, così stavolta non dovrò aspettare anni e anni per continuare la
storia.
C'è poi un altro prodotto d'animazione giapponese che non posso non citare, anche se è passato parecchio tempo dall'uscita al cinema (non considerando le repliche in varie sale durante l'estate): Your name. L'ho amato. Sono prevedibile, lo so, cosa vi devo dire?
Forse
andare al cinema con aspettative piuttosto basse ha contribuito alla
sensazione di meraviglia che ho sentito risvegliarsi in sala, fatto sta
che non mi sarei mai aspettata di apprezzarlo così tanto.
Storia,
personaggi, disegni, una colonna sonora che mi ha fatto impazzire... è stato splendido. A Lucca conto di
acquistare la versione homevideo deluxe, anche solo perché oltre a bd
(grazie PS!) e dvd (che rende possibile guardarmelo su tutte le tv di
famiglia o dagli amici senza problemi), è presente il cd della colonna sonora (!), un booklet con info e resoconti vari che
m'ispira parecchio, contenuti extra sui quali si attendono delucidazioni
e piccoli gadget inuili ma sempre carini, soprattutto considerando
che tanto il prezzo rimarrebbe lo stesso.
Sempre di Shinkai ho visto anche Oltre le nuvole. Non proprio imperdibile ma, cosa interessante, mostra chiaramente che la poetica dell'autore è radicatissima in lui (il film è del 2004), il che non mi dispiace affatto, anche se spero che nei suoi prossimi lavori riesca anche a rinnovarsi.
Sempre di Shinkai ho visto anche Oltre le nuvole. Non proprio imperdibile ma, cosa interessante, mostra chiaramente che la poetica dell'autore è radicatissima in lui (il film è del 2004), il che non mi dispiace affatto, anche se spero che nei suoi prossimi lavori riesca anche a rinnovarsi.
Sempre al cinema, durante una rassegna ho avuto modo di scoprire lo splendido Song of the sea:
grande animazione dal tratto particolare e una storia di quelle che ti trascinano via con loro. A tutti gli amanti dell'animazione dico solo una cosa: NON. SNOBBATELO.
DEURAMA
Le mie visioni doramiche, anzi, in questo caso dEUramiche visto che parliamo di serie coreane, vanno un po' a rilento, ma non abbandono mai del tutto questi prodotti asiatici. Nel mio freddo inverno da fuorisede ho visto una serie assolutamente in stile
telenovelas ma perfetta per lunghe serate in compagnia solo del mio pc e delle cene portate dal buon Just Eat XD
Cinderella and the four knights: l'impianto base è in stile Hanayori dango e se cercate un reverse harem con eroina dotata di attributi in stile Tsukushi, background cenerentolesco (madre lottatrice di arti marziali intelligente e buona morta anni prima, matrigna e sorellastra infami e oche, padre affezionato ma con capacità di comunicazione pari a zero e scoppi di stronzaggine acuta) avete trovato il titolo per voi.
Massima
onestà bis: la crescita dei personaggi è carina da vedere, ma in una
serie del genere le coppie prendono facilmente il sopravvento. Motivo
per cui, quando negli ultimi episodi si è creata la coppietta che avevo smesso
di shippare da un tot con conseguente sproposito di scene a loro
dedicate, il mio entusiasmo si è parecchio raffreddato e devo ancora
convincermi a vedere gli ultimi episodi. Ripeto, una crescita dei
personaggi C'E' e la serie non si basa solo ed esclusivamente sul gioco
delle coppie, ma dopo che i due si sono messi insieme ci si
focalizza su questo e ho finito per annoiarmi. La vedrò comunque fino
all'ultimo episodio perché dai, se lo merita, dopo tutte le serate che
mi ha intrattenuto in quel del mio appartamento nordico.
Comunque,
se non avete ancora visto Hanadan io vi consiglierei prima quello: qui
forse tutti i personaggi sono sviluppati davvero un poco di più (mentre i nostri
F4 crescendo rimangono più attaccati alla loro natura originale), ma
con tutto l'affetto per i four knights che a loro s'ispirano, gli F4
rimangono gli F4. Resteranno più bambinoni, ma il cuore che c'è in
Hanadan finora lo ha reso ineguagliabile tra tutti i titoli che ne hanno
preso le mosse che io abbia letto/visto. Questo Cinderella però
è sicuramente un buon derivato, scritto da qualcuno che il suo
lavoro di intrattenitore popolare è capace di farlo al punto da creare
sviluppi di personalità nemmeno scontati per i suoi protagonisti - poi
sarà che da prodotti del genere io mi aspetto sempre poco (giusto
l'intrattentimento, che nel suo piccolo può essere fatto con cura e
attenzione) ma è decisamente più degno di quanto molti potrebbero
pensare.
Goblin: serie in visione, è molto appassionante e ha una trama un po' meno scontata del solito, con elementi fantastici e almeno un paio di attori (tra cui il protagonista) molto bravi ed espressivi. La serie è decisamente lunghina, sedici episodi di cui i primi da più di un'ora, ma se non fosse che gli occhi mi si stancano molto a causa dei sottotitoli penso che l'avrei finita da un bel po'. Decisamente consigliata agli amanti delle serie con elementi fantasy e incentrate su storie d'amore e amicizia.
Goblin: serie in visione, è molto appassionante e ha una trama un po' meno scontata del solito, con elementi fantastici e almeno un paio di attori (tra cui il protagonista) molto bravi ed espressivi. La serie è decisamente lunghina, sedici episodi di cui i primi da più di un'ora, ma se non fosse che gli occhi mi si stancano molto a causa dei sottotitoli penso che l'avrei finita da un bel po'. Decisamente consigliata agli amanti delle serie con elementi fantasy e incentrate su storie d'amore e amicizia.
Per ora mi fermo qui, ma spero proprio di riuscire a scrivere un altro post riassuntivo nei prossimi tempi. Intanto vi mando un saluto!
A volte il "razzismo" (l'ho messo fra virgolette.. notatelo!) si manifesta nei modi più impensabili! ^^
RispondiEliminaCiao Nyu, quanto tempo! Sì, si parla (per fortuna!) sicuramente di razzismo più teorico che non pratico e legato alla vita di tutti i giorni, solo che trovare certe uscite pure in ambiti dove non dovrebbe proprio entrare per me è stato molto esasperante -_-''
EliminaPerò mi fa piacere che nonostante sia passato del tempo, ci siamo comuqnue potere ritrovare qui come niente fosse ^.^
Bentornata! Mi dispiace per le brutte esperienze... io ho smesso di bighellonare su tumblr per le guerriere sociali assatanate XD o se ci vado, metto il filtro per vedere solo le immagini. Anche io sono un po' stufa di questa esagerazione del politicamente corretto che ha raggiunto, con certe persone, livelli paradossali. Per fortuna i social e i blog delle persone che seguo si salvano da queste discussioni senza nè capo nè coda, quindi ti consiglio di ignorarle e tornare a chiacchierare sul tuo blog se puoi! *_*/
RispondiEliminaAllooora, vado con ordine XD Adekan, Kuroshitsuji e Gangsta: la pensiamo esattamente allo stesso modo su questi tre titoli, anche se forse il mio entusiasmo per adekan si è un po' pacato nel tempo, a causa del blocco alle uscite italiane T_T La Toboso riesce sempre a stupire e non sai (o forse sì? XD) che rabbia quando questa serie viene snobbata perchè si pensa sia fanservice shota -_-" l'anime (in particolare la seconda stagione) ha fatto una pessima pubblicità, unita a un fandom un po' troppo... ehm... visionario? XD
Anche io adoro i personaggi di Gangsta e spero che la mangaka riesca a riprendersi ç_ç a me, più che la Tsukiji, è Kohske a ricordare un po' la Minekura, forse proprio per questi personaggi "grigi". ^^
Noragami, Vanitas e The Ancient Magus Bride mi incuriosiscono, mentre di Bloody Mary ho subodorato il tipo di manga già leggendo la trama e ho preferito lasciar perdere...
Anime: anche io continuo a seguire shingeki in anime, senza recuperare il manga e ho adorato Your Name! Non ho visto altro di Shinkai, però... conto di rimediare almeno Il Giardino delle Parole ^^
Webcomics: anche io li ho riscoperti grazie a un'app per cellulare, Webtoon. 19 Days non l'ho ancora cominciata, ma visto il suo enorme successo lo farò appena posso! Avevo iniziato anche Blood Bank ma mi sono arenata... Non è BL, ma ti consiglio Annarasumanara! E' bellissimo e particolare! ^^
Siamo compagne di esasperazione XD Sì, hai ragione, razionalmente mi rendo conto che privarsi di cose piacevoli per colpa loro è proprio sciocco, ma avevo proprio un problema emotivo per la cosa ormai, per fortuna ora ce l'ho fatta a lasciar stare ^^
EliminaSì, concordo in pieno riguardo a Kuro, l'anime sicuramente non ha aiutato, ma il fatto è che chi parla solitamente non ha la più pallida idea di come sia davvero il manga. Poi la gente può ricamarci quello che vuole, ma la storia in sé è ben altro che una specie di lunga doujinshi a base di fanservice.
Su Gangsta sai cosa? Hai ragione, anche i suoi personaggi ricordano la Minekura da quel punto di vista, è verissimo. Io lo sento pure con la Tsukiji, soprattutto per il modo di gestire le parti più drammatiche, ma indubiamente anche in Gangsta si respira molto quel tipo di poetica e stile.
No comment invece per quanto riguarda le uscite italiane -______- ho praticamente pronto un nuovo post al riguardo, e sinceramente quelli di MP per me ora come ora sono veramente i peggiori (pure più di Goen).
Bloody Mary guarda, è una boiatina (non shota comunque), infatti ti confermerei di lasciar stare, io recupero ogni tot mesi gli ultimi numeri usciti in nome del guilty pleasure, ma davvero, piuttosto prova gli altri titoli!
Riguardo agli anime, anche a me manca "Il giardino" di Shinkai! Però ho visto "5 cm al secondo" ed è molto bello, in caso avessi voglia di una storia d'amore sullo straziante andante XD
Mi segno Annarasumanara tra i webcomic!