martedì 19 giugno 2012

[fancomic] Otoshigo e Hetalia

Otoshigo è una fan americana del manga e anime Hetalia (metto il link a Wikipedia per amor di precisione, ma dubito che servano grandi presentazioni), io ne ho conosciuto i lavori attraverso le community dedicate al suddetto manga&anime.


Intro

I suoi lavori sono quasi sempre a tematica America (Alfred Jones)/Inghilterra (Arthur Kirkland), per gli amici UsUk. E' una coppia shonen-ai, cioè due maschi in un contesto amoroso, e anche una delle più popolari tra i fan di Hetalia (che a sua volta è un manga di questo tipo, molti personaggi maschili hanno rapporti più o meno palesemente romantici con altri del loro stesso sesso).
Nonostante questo spesso nei suoi comics appaiono anche gli altri protagonisti di Hetalia, in particolar modo Francia, e a ruota seguono Germania, Italia e tutti gli altri Paesi presenti nel manga.

Scrive e disegna storie di tutti i generi: AU (universi alternativi con gli stessi personaggi), storie prettamente aderenti al canon, approfondimenti su certi personaggi e questioni del manga, illustrazioni.

Quello che conta

Lo stile di Otoshigo non ricalca quello del Sensei Hidekaz: i suoi personaggi molto spesso sono spigolosi, Inghilterra in primis, e anche quando sono disegnati in modo più dolce, con maggiori rotondità, (certi primi piani di America per esempio) siamo parecchio lontani dallo stile originale.

Ma nella loro particolarità, i suoi disegni ti incantano: una delle più grandi qualità è l'espressività dei personaggi, ci sono tavole intere ed espressioni in piccolo che fanno andare il cuore in gola per tutto quello che comunicano a chi guarda.

Come per qualunque autore, professionista e non, ci sono opere più riuscite e altre meno spettacolari, ma il suo particolare modo di narrare, il tipo di umorismo (il comico è uno dei suoi preferiti), sono sempre rintracciabili fuor da ogni dubbio.

Una cosa che voglio sottolineare è la sua capacità di introspezione psicologica: in ogni lavoro è sempre presente la sensibilità di una persona che conosce bene i personaggi di cui parla, sia nel rendere il disegno (come dicevo sopra) sia nelle battute e nei dialoghi, ma ci sono titoli in cui scava in profondità e mostra i sentimenti dei personaggi con un'attenzione e una delicatezza tali da appiccicartisi al cuore.

Parlando a livello personale, io a volte mi sono addormentata pensando e ripercorrendo alcune sue storie, e ci sono casi di comics a puntate in cui stavo a occhi chiusi sotto il piumone a immaginare come sarebbe potuta finire, cosa sarebbe successo di preciso. Non dico questo per gettarla sul melenso, ma voglio farvi capire quanto sia capace di colpire coi suoi lavori.

Ci sono storie (in particolar modo le AU) che mi fanno lo stesso identico effetto di alcuni manga: quando li leggo mi commuovo, e frigno. Li rileggo la seconda volta, e piango di nuovo.
C'è un AU che sto rileggendo per qualcosa come la quinta volta e niente, tutte le volte mi riprende il magone con conseguente frignata della prima volta, e sempre nelle stesse scene!


Per quanto mi riguarda non è solo un'autrice per passare dieci minuti divertenti e tornare a fare altro, sicuramente non ha niente a che vedere con l'NC-17 fine a se stesso (senza nulla togliere a esso ù_ù semplicemente qui non c'incastra nulla), ma è proprio quel genere di fanartist che tutti gli appassionati credo si augurino di trovare.

Io nei suoi lavori vedo tanta potenza, e tanta vita: consiglierei di provare a leggerla anche a chi di Hetalia non conosce che le basi (chi è chi, il rapporto tra America e Inghilterra nel manga e&o anime), soprattutto le AU in quest'ultimo caso.

Alcune storie, come la mini-saga su Native America, senza conoscere il manga sono difficili da seguire (pure io ho dovuto leggermi per bene i primi volumi in italiano per starci dietro) visti i riferimenti alla storia.

Notare bene anche un'altra cosa: nei lavori di Otoshigo si trovano spessissimo riferimenti proprio anche alla Storia, quella del mondo, e direi che è anche ovvio visto il particolare manga su cui fa fumetti. Dall'accuratezza di date e dai riferimenti stessi (anche lasciando da parte le note personali, che non c'entrano) credo si capisca che come minimo prima di scrivere si documenta.
Non è un merito in sé, visto che dovrebbe essere la normalità, ma ci tenevo a dirlo perché è comunque una cosa importante.


Infine: ho detto che è americana; i suoi lavori sono tutti in inglese, ma gente, dal cuore: li capisco io, a meno che non siate proprio del tutto a digiuno della lingua ce la farete anche voi. Una cosa secondo me molto bella è la differenza nel modo di parlare tra America e Inghilterra: font a parte XD , io non sono un'esperta della differenza tra inglese originale e inglese americanizzato, ma si capisce benissimo la differenza tra i linguaggi; Arthur parla, beh, inglese, Alfred usa molto slang (comunque quello tipico dei film, niente di incomprensibile) e pure i verbi a volte ho l'impressione siano utilizzati in modo diverso.


Spero che le darete una possibilità, perché se la merita sul serio.


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