giovedì 21 marzo 2013

[Giappone] Shibuya 2010

Come avevo scritto alla fine dello scorso post, ho una gran voglia di discorrere sul Giappone fino a farmi cadere la lingua (le dita in questo specifico caso - oddio, suona male ma facciamo finta di no, okay? Okay); di conseguenza adesso vi beccate un super post a tema lo scorso viaggio in Giappone \o/ (non sarete i soli a pagare la mia sete di blablabla, ma sicuramente quelli che avranno la versione più linguisticamente sensata XD).


 Shibuya, aka sogno o son desta?

Allora, dovete sapere che il giorno che era stato deciso di passare a Shibuya, io non ero col gruppo. Non entro nei particolari, fatto sta che mi sono trovata nella situazione che o c'andavo da sola oppure probabilmente non c'andavo proprio.

Così un bel giorno dell'Agosto 2010 mi sono trovata accanto alla statua di Hachiko, con la prospettiva di cinque ore circa da passare insieme a me stessa medesima dentro il quariere di Shibuya, al termine delle quali sarei tornata davanti alla stazione e avrei incontrato il capo del gruppo.

Quando sono rimasta lì da sola mi sono resa conto che le cose erano due: o mi facevo prendere dal panico all'idea di essere sola, solissima, senza cellulare carico (d'uh) e totalmente incapace di tornare al mio albergo a meno di non prendere un taxi e agitare il bigliettino da visita dell'albergo; o prendevo, attraversavo il famigerato incrocio shibuyano (o shibuyesco che dir si voglia) e mi fidavo di quella stranissima creatura chiamata Senso dell'Orientamento per andare in giro e riuscire a ritrovare più tardi la stazione (che detta così sembra una cosa stupida dato che la stazione è enorme, ma vi assicuro che quando vi ci trovate non sembra tutto così ovvio e scontato come mentre siete al calduccio a casina).

Ora, dovete sapere che il mio senso dell'orientamento fa schifo. Non dico per dire, non esagero, FA. SCHIFO. Sono capace di perdermi pressocché ovunque, come mia nonna.

Ma a Shibuya, gente. A Shibuya.
Ho già raccontato questa cosa da qualche parte nel blog, ma non mi priverò del piacere di ripeterlo: sapevo dove andare, conoscevo le vie, i punti di riferimento. Ero già stata lì. Ci ero stata tante, tante volte, avevo la cartina in testa ed era una cartina in bianco e nero, proveniente dai chili di manga che avevo letto nel corso degli ultimi sette/otto anni.

Shibuya per me è pressapoco così.
Ho cominciato a girare e sono andata all'edificio principale con lo Starbucks, dove ho preso nonricordopiùcosa e mi sono seduta a uno degli sgabellini davanti al vetro trasparante che dava sulla strada, tra un ragazzo col pc e due ragazze che penso fossero gals e chiaccheravano tutte prese tra loro. Era come essere in un anime, e la realtà mi sembrava una cosa sfocatissima e lontana.
La Rowling ha detto che quando le hanno fatto fare i primi giri per le scenografie di Hogwarts si sentiva stranissima, perché era come camminare nella propria testa. Ecco, uguale.

Lì ho anche avuto il Problema Bagno di cui accennavo nello scorso post, che mi ha fatto seriamente temere per le mie sorti: per fortuna poi ho scoperto che i servizi erano solo nascosti, e salendo dal piano con il mini Starbucks e il negozio di cd ho trovato una grossa fumetteria dove ho preso un po' di numeri originali che volevo (FMA 1 e 6 per dire) e ho riconosciuto il tratto della Obana sul nuovo numero di Cookie. L'ho preso, guardato e dentro ci ho trovato giusto una persona a caso: Sana.
Era all'interno del nuovo episodio di Honey Bitter (altro manga della Obana).

Vedete la scritta verde a destra? Bene, ero lì.
Dopo sono andata a sedermi sulle scale di collegamento tra i piani (c'erano già altri ragazzi giapponesi), ho pianto un po' mentre leggevo, poi ho rimesso la rivista nel mio sacchetto, mi sono tirata su e sono tornata a esplorare Shibuya.

Ecco, a quel punto è successo che GRANDI MAGAZZINI. Nell'arco di un pomeriggio ne ho visitati tre, tutti da sei o sette piani ciascuno. Sono uscita dal - mi pare - secondo con un sacchetto GIGANTESCO, più grosso di me, che una commessa gentilissima di Anna Sui mi aveva dato (nonostante da loro avessi preso solo un primer e un mini-ombrettino doppio XD) per metterci tutto, dopo essersi accorta che stavo per morire sotto il peso dei tremila sacchetti e sacchettini che mi portavo dietro.

Così, per l'appunto, avanzavo sul marciapiedi di Shibuya con questa enorme busta sega-braccia, determinata come un pirata all'arrembaggio (volendo la mia busta poteva essere pericolosa come una sciabola, vista il peso e la potenza d'urto *__*''''). A quel punto sono andata al tempio 109.
IL 109 DI SHIBUYA.
Potete passarci tre ore dentro e non esserne ancora stufe. Dico sul serio.

Lì ho preso il mio amato vestititino rosso di Angelic Pretty, adocchiato vicino a un camerino del negozio due secondi prima che una giovane giapponese decidesse di prenderlo e provarselo causandomi una faccia da OMIODDIONONONE'POSSIBILE che potete immaginare: è uscita due minuti nemmeno dopo dal camerino con quello addosso, io ho avuto il tempo di pensare "non mi piace molto come le sta :\ (mwamwamwa poco sottinteso)" che lei è rientrata, se n'è provata un altro nero e... ha preso quello! \o/ Così il vestitino rosso è tornato a posto, io mi sono precipitata a recuperarlo (cercando di non camminare spedita e fingendo tranquillità e disinteresse->prova fallita), l'ho provato in camerino con la benedizione della sorridente commessa e tipo cinque minuti dopo era in una busta attaccata al mio polso.

E poi, dentro allo Shibuya 109 ho incontrato uno dei vestiti più belli che io abbia mai visto: un vestitino nero corto, con lo spazio per un seno Occidentale (parecchi vestiti giapponesi sono pensati per taglie piccole/semipiatte, se avete una terza/quarta non è affatto scontato che quel che vedete vi stia) e dettagli che ti veniva voglia di stringertelo al petto e dire "non ti lascerò mai", con un fiocchetto - volendo rimuovibile - dalla sfumatura rosa che pareva uscita da un anime (non kitch, il che rende la cosa ancora più tragica e indimenticabile). Il tutto al ragionevolissimo prezzo di 700 euro.
C'è anche lui! E ovviamente è zeppo di cose adorabili.
... io sono arrivata a chiedere con tono un filo invasato a mia madre se potevo comprarmelo. Ovviamente ciò non è accaduto, visto che sono tornata in me in tempo (anche grazie alla reazione di mia mamma, lo ammetto - ma provateci voi a essere del tutto lucide in un momento del genere, OH!) ma nessuno mi toglierà mai il ricordo di quel vestito dal cuore. Punto.

Quando sono uscita era buio e il capo-gruppo stava probabilemente per venire a prendermi, così sono tornata da Hachiko e poco dopo eravamo di nuovo in metro, diretti verso l'albergo.

*

Quest'anno abbiamo già deciso di andare a Shibuya ovviamente di pomeriggio per girarla ovunque, fare acquisti e insomma, SHIBUYA, ma si è concordato di andarci anche la sera: questa per me sarà un'esperienza nuova °.° Uffa, mi viene il batticuore solo a pensarci ora >_< 

... bene, preparatevi spiritualmente perché probabilmente a breve vi beccherete un nuovo post su qualche altro quartiere (Ikebukuto o Harajuku direi). Intanto spero che questo non vi sia dispiaciuto e che star dietro ai miei discorsi non sia stato troppo faticoso :*

2 commenti:

  1. mi piacerebbe tantissimo andarci, ma di questo passo chissà quando riuscirò a raggiungere il giappone, anche solo per una vacanza. ç.ç finito momento di sconforto, te lo devo proprio chiedere, ma quando hai speso in negozi per avere un pacco talmente grande da essere paragonabile a un arma? XD
    ee che carino il disney store. *w* se mai andrò in giappone, segno shibuya come meta da fare assolutamente, mi hai fatto venire una voglia assurda di andarci. =w=
    fai tante foto quando ci torni, cara! *^*/

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    1. Il Giappone è sicuramente più impegnativo di EuroDisney (per rimanere in tema) come viaggio, imho il modo migliore per riuscire ad andare senza svenarsi o dover aspettare decenni è a) prenotare con MESI (almeno tre o quattro per quel che ho visto finora) d'anticipo, perché si spende meno d'aereo, e b) tenere d'occhio le offerte per i voli diretti là sui siti delle compagnie e nelle agenzie di viaggio vicine, se se ne ha la possibilità.
      Io questo viaggio sono riuscita a prenotarlo perché una delle mie amiche ha beccato in un'agenzia un'offerta che scontava di tipo duecento euro l'andata e ritorno *-* sennò probabilmente stavamo ancora cercando.

      Guarda, la questione della mia spesa laggiù la volta scorsa è un grande e meravigliosamente irrisolto mistero per me XD Nel senso che avevo un budget preciso di non ricordo quanto da spendere (niente di trascendentale comunque, di questo sono sicura), ma quel giorno a Shubuya più che altro ho preso tante cose "piccole": riviste, manga, roba per capelli, trucchi.
      Il vestito l'ho preso in tardo pomeriggio, quando fuori era già buio, quindi sono abbastanza sicura che nel ricordo che ho (io sul marciapiede con quella busta gigantesca sotto il cielo un po' nuvolo di Shibuya) quello nemmeno ci fosse.

      Messe tutte insieme però quelle piccole pese creavano un grosso peso (avevo proprio i segni sulla pelle per via dei cordini del sacchetto XD), e sono abbastanza sicura che se lo avessi tirato in testa a qualcuno l'avrei fatti svenire XDDD

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