venerdì 27 settembre 2013

[anime] Shingeki no Kyojin - Inaspettatamente, l'anime dell'Estate 2013


Gli anime più popolari hanno sempre qualcosa in comune: tanta azione e combattimenti, una carrellata di personaggi e un protagonista più tosto di un insegnante di greco carogna.



Shingeki no Kyojin risponde a tutti e tre i requisiti: parla di ragazzini che combattono enormi giganti mangiauomini dalle facce disturbanti, la loro compagnia militare è formata da decine di persone e il protagonista, Eren, è una macchina di furia e determinazione diretta tutta verso i titani che l'umani si è ritrovata a combattere, in palio la sopravvivenza della propria razza.



Ma l'inaspettatamente del titolo non è inserito per bellezza: Shingeki ha un paio di caratteristiche che lo allontanano di parecchie distanze dall'anime popolarissimo tipo.

La prima è l'atmosfera tetra, a tratti claustrofobica: alcuni manga e anime amatissimi dal pubblico di tutto il mondo sviluppano sottotrame più oscure e negative in corso d'opera, ma non è un percorso obbligatorio e soprattutto non avviene sin dall'inizio.



Nell'anime di Shingeki arrivi al picco drammatico dell'episodio cinque e l'atmosfera è già diventatata pesante e spesso angosciosa da un pezzo. 

Già il primo episodio ti concede un tot di minuti di pace, quelli che bastano per farsi un'idea dei personaggi e magari pensare di aver già capito tutto dei rapporti che intercorrono fra il trio protagonista; dopodiché, ti scarica addosso un carico da novanta.




Andando avanti non si può proprio dire che la situazioni si alleggerisca, non davvero, e ci sono solo un po' di momenti sparsi in cui la serie si concede di essere divertente, spesso mescolando momenti in apparenza più allegri a situazioni in cui lo spettatore comincia a conoscere i personaggi secondari.



Godetevi scene così, perché sono rare.
Personaggi secondari tra cui ce ne sarà per forza almeno uno a cui ti affezionerai, pur con i suoi difetti, se non proprio per quelli.

E qui si arriva alla seconda motivazione per cui da Shingeki ti potresti aspettare un nutrito gruppo di appassionati spettatori, ma non il grado di popolarità che ha raggiunto nel corso degli ultimi mesi: nessuno è al sicuro. La regola del Personaggio Popolare Che Non Può Morire non viene rispettata, i nuovi membri dell'ordine militare che protegge la roccaforte dell'umanità cadono come mosche senza troppi convenevoli, spesso in modo abbastanza crudo da far venire il mal di pancia a chi non è abituato.




Altro manga e poi anime popolarissimo caratterizzato da un'atmosfera non proprio piacevole e morti distribuite per tutta l'opera è stato Death Note (terminato nel 2008), il quale però aveva una sostanziale differenza: il protagonista diventa velocemente un personaggio tutt'altro che positivo, dalla sua parte una mente strategica da vero genio del male e un bell'aspetto in grado di ingannare le persone, ma una morale quantomeno atipica (per usare un eufemismo) che ha diviso il giudizio di milioni di lettori.



In Shingeki non è affatto così: Eren è un protagonista da shonen manga fatto e finito, impegnato a combattere per la salvezza dell'umanità, con un profondo senso dell'amicizia e un storia drammatica alle spalle che ha trasformato i suoi sogni di gloria di bambino in un rogo che vuole inglobare e ridurre in cenere i misteriosi bestioni col passatempo di ingoiare la gente (quando va bene: la maggior parte dei personaggi non sono così fortunati e prima vengono attentamente triturati).



L'altro facile termine di paragone non è un fumetto, ma una serie di libri: chi ha detto Martin? Per chi è
Isayama, l'autore di Shinjeki, la pensa come quello in basso.
minimamente interessato al panorama letterario e televisivo attuale è davvero difficile non conoscere almeno di nome Game of Thrones (o Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco per chi è più ferrato sull’argomento).

Lo scrittore George R. R. Martin è famoso soprattutto per il modo in cui decima il suo cast di personaggi (per poi rimpinguarlo con nuovi volti, altrettanto in pericolo rispetto ai precedenti, un volume dopo): c'è decisamente un pattern in comune.
In compenso le sue atmosfere arrivano solo sporadicamente al livello di tetraggine e - talvolta - splatter a cui Shingeki abitua in fretta il suo spettatore, pur mantenendo sempre alti gli standard di pericolo mortale.



E allora, come ha fatto Shingeki a catturare così tanto l'attenzione di appassionati e spettatori occasionali di anime in tutto il mondo? Senza andare a scomodare antropologi e sociologi, basta considerare l'opera nel suo insieme: Shingeki no Kyojin non solo è drammatico, spesso brutale, senza scrupoli nell'ammazzarti il personaggio del cuore in maniera straziante.



Shingeki è un anime intenso: ma non intenso come lo può essere uno dei molti prodotti ben confezionati che sognano di raggiungere la sua popolarità; è intenso come lo può essere un'opera epica.

L'azione e i sentimenti dei personaggi sono sempre strettamente collegati, anche coloro che appaiono per un minutaggio limitato riescono a uscire con una facilità non comune dal ruolo di macchietta e rimanere impressi nella memoria degli spettatori; le morti, nonostante la loro abbondanza, non sono mai inserite solo per il semplice e morboso gusto di shockare: sono morti davvero probabili, l'armata stessa si aspetta di tornare a casa almeno parzialmente decimata dopo ogni scontro diretto con i Titani, perché gli uomini sono davvero in difficoltà rispetto a quei mostri.

E in tutto questo la storia rimane sempre coinvolgente, lo spazio per l'intimità e i rapporti tra personaggi è sempre presente (in certi episodi la fa da padrone), per ogni volto che se ne va si apre un buco in petto ad almeno uno degli altri personaggi. In fondo, sono solo umani.



Il termine Inaspettatamente non era così mirato, dopo tutto. Sostituitelo con Giustamente.

2 commenti:

  1. Non ho visto l'anime perché leggo il manga e devo dire che mi piace proprio per le atmosfere opprimenti e per l'occhio strizzato all'horror, più che all'avventura. Un'aria festaiola (come quella degli shonen più classici, che per tutta l'epicità del mondo che possono metterci, c'è sempre un po' quest'aria da scampagnata tra amici) qui non avrebbe avuto proprio senso ^^

    PS [SPOILER] La parte migliore è quando Eren stesso muore dopo aver fatto un classico proclama alla Dragon Ball (proteggerò tutti, salverò tutti, ucciderò tutti i cattivi) XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io invece ho fatto il contrario, in questo caso mi sono buttata sull'anime e niente manga XD Concordo col clima tipico da scampagnata che si trova nella maggior parte degli shonen (cosa che a me piace moltissimo, peraltro!), ma che qui in effetti non ci sarebbe c'entrato NIENTE Dx Adesso spero che continueranno la serie il più presto possibile! ><

      ps: Nell'episodio 5 c'è *quel* momento, io tra un po' mi son sentita male per quanto ci sono rimasta di sasso, è una cosa allucinante!

      Elimina