giovedì 16 ottobre 2014

[Oxford] Scuola EF e Inghilterra

Sono tornata! Tre settimane tutte inglesi e particolari e rieccomi qua.

Facciamo un mini-riassunto dell'ultima puntata: sono partita il 21 Settembre alla volta di Oxford, dove ho alloggiato fino all'11 Ottobre presso il Residence della scuola di lingua EF.
Nell'ultimo post avevo scritto di voler fare un resoconto della vacanza-studio una volta tornata, e ho tutta l'intenzione di mantenere il proposito.

Mi sono resa conto che un post solo non basterà, perché verrebbe fuori troppo lungo, quindi penso che oltre a questo ce ne sarà un altro o forse due, più specifici riguardo a Oxford e altri aspetti del viaggio.

Inizio dando qualche info riguardo ai miei "ospiti" inglesi: EF, Education First, è una scuola
internazionale fondata nel 1965 dallo svedese Bertil Hult, e al momento possiede diverse sedi sparse per i continenti. Fornisce servizi come scuola di lingua (quello di cui ho usufruito io), per formazione base o aziendale, e come scuola superiore e di formazione universitaria.
Per quanto riguarda i corsi di lingua solitamente si può stare dalle due alle cinquantadue settimane, scegliendo il proprio lunedì di arrivo. Si viene smistati in classi di diverso livello a seconda degli esiti di alcuni test: io ne ho fatto uno via computer, da casa, poco prima di partire, e uno orale una volta arrivata.

Nella tariffa da pagare è compreso il soggiorno presso una famiglia del posto, o si può vivere presso il Residence messo a disposizione dalla scuola pagando una spesa extra.

Io ho preferito stare nel Residence offerto della scuola, che fornisce maggiore indipendenza nei propri orari e per quanto riguarda i pasti.



La reputo un'esperienza positiva? In generale direi di sì. La cosa più importante era che in queste tre settimane migliorasse il mio inglese parlato, e così è stato. Ho avuto conferma di quello che già supponevo/speravo riguardo alle mie capacità di lettura e scrittura in inglese e l'ho parlato tutti i giorni, per quasi tutto il tempo in cui mi sono trovata a stare insieme ad altre persone.

Alla fine la cosa più difficile con cui fare i conti è stata la condivisione della camera (eravamo tre in tutto, in una stanza che sarebbe stata già piccola per due persone) ma questo per fortuna non ha intaccato né l'apprendimento né la possibilità di godermi una città assolutamente meravigliosa, e per certi versi fiabesca, come Oxford.

Adesso posso dire che non ripeterò più un'esperienza di condivisione della camera con sconosciuti, ma sono comunque soddisfatta di aver provato almeno una volta.
Sarebbe potuta andare meglio e sarebbe potuta andare peggio, diciamo che per me è stata una cosa intermedia, tendente più al negativo ma comunque sopportabile, soprattutto considerando il breve periodo di convivenza.

I bagni erano in comune, tre per piano e condivisi dai due sessi (al contrario delle camere) ma sono rimasta piacevolmente (molto) stupita del grado di pulizia e civiltà che vi ho riscontrato.
Un Residence del posto, molto diverso dal mio XD
Penso fosse in gran parte merito della pulizia garantita due volte al giorno e molto ben fatta, ma sicuramente i ragazzi e le ragazze del piano erano persone pulite, altrimenti dubito la situazione sarebbe stata così rosea, anche con quattro turni di ripulitura giornalieri. Insomma, una bella fortuna!

Non era altrettanto soddisfacente il servizio all'interno della camera, visto che in pratica non esisteva. I letti andavano rifatti da soli andandosi a cercare le lenzuola - non sempre ben lavate - negli armadi di un altro edificio lì accanto (l'unica eccezione era per il giorno d'arrivo, anche se poi veniva richiesto di sfarlo prima di andar via), il che non penso sia molto giusto considerando che si pagava un'extra per utilizzare queste camere, e veniva passato l'aspirapolvere sulla moquette solo una volta a settimana.
Insomma, un urrà! per i bagni e nessuno per la pulizia offerta in camera e per le lenzuola.

Io mi trovavo in uno degli edifici più vecchi, credo (CREDO) adibiti a chi stava fino a tre mesi, ma ne ho visti altri molto molto più belli, vere e proprie casette, anche se devo dire che le camere - pur essendo più grandi - non mi facevano impazzire, e tutto sommato preferivo il mio buco luminoso con una bella vista sul parco.

Venivano anche forniti due pasti al giorno, colazione e cena: avevo sentito parlare più volte di quanto fosse tremendo il cibo inglese, e devo dire che la mensa non ha fatto quasi niente per smentire la cosa.
Sicuramente noi siamo più "viziati" per quanto riguarda la cucina, ma il cibo offerto, con l'eccezione del pollo, era decisamente mediocre, se non cattivo: carni dal sapore spiacevole e la consistenza peggiore, purè-colla (non esagero), non parliamo dei tentativi di servire la pasta (uno dei momenti più indimenticabili è stato quando mi hanno versato il sugo di carne su delle povere eliche scotte).

Ho mangiato in maniera abbastanza irregolare, e nella seconda metà del soggiorno mi ero tanto stufata del cibo scrauso e del caos sovrano della mensa che a volte semplicemente saltavo i pasti e rimanevo in camera, mangiando qualche biscotto al cioccolato.

Ovviamente fuori dalla mensa scolastica la situazione migliorava: sono andata tre o quattro volte da Pizza Hut, catena dedicata al(l'imitazione del) cibo italiano, e pur non essendo propriamente buona la pizza era mangiabile; avevano anche l'unico piatto che abbia assaggiato in Inghilterra e che non ritrovo normalmente da noi: il cheesy garlic bread. Mi sono innamorata di questo pane speziato con formaggio fuso *-*
Lì lavorava peraltro come cameriera una simpaticissima ragazza siciliana, ed è stato veramente un piacere poter parlare con lei quasi ogni volta che andavo a pranzare al Pizza Hut nel centro di Oxford. Quando tornerò (non so in che mese/prossimo anno, ma accadrà!) spero tanto di reincontrarla!

Ho anche provato scones e tè, ma devo dire che i primi non mi sono piaciuti molto. Mi è tornato in mente quello che dice al riguardo Alfred (ovvero America) in Hetalia XD

Nel corso delle settimane ho assaggiato altri dolcetti inglesi, e con la garlic eccezione di cui sopra, devo dire che sono il cibo inglese che ho apprezzato di più.

In compenso l'Inghilterra mi ha offerto altre cose di cui meraviglirmi e da apprezzare enormemente: innanzitutto la pulizia, l'ordine e la meravigliosa sicurezza offerta dalla città di Oxford.

Non so come sia dalle vostre parti, ma avrei tanto voluto portare un po' di queste cose anche in Italia. Loro da noi potrebbero imparare a cucinare, e noi da loro a mantenere in maniera decente le nostre città.

Gente, io come ho detto non so come stiano andando le cose da voi, ma nella mia cittadina vi assicuro che il termine giusto non è bene: la criminalità si è alzata davvero ma davvero di molto e la città non è ben tenuta, il che è molto più che un peccato, viste le sue potenzialità.
Ci sono diversi criminali italiani e molti criminali stranieri, e vedendo come tante persone di diversi Paesi e culture convivessero benissimo in Inghilterra mi si stringeva il cuore al pensiero di com'è qui.

Del resto sono abbastanza sicura che in Inghilterra il sistema penale e d'immigrazione (del quale ci hanno parlato anche all'interno della scuola) non sia una nave con buchi ormai più grossi dello scafo, e ho questa vaga impressione che gli inglesi non tendano al buonismo demenziale e alla mancata pena nei confronti degli inglesi, e alla stessa e al rimpatrio nei confronti degli stranieri, di qualsiasi Paese e continente, che violino la legge inglese.

Se ci penso mi sale una gran rabbia, perché davvero non capisco che altro deve succedere perché anche da noi le cose comincino a cambiare. Sono talmente stanca di vedere criminali violenti e arroganti impuniti, di qualasiasi nazionalità essi siano, e la libertà e sicurezza che sentivo ad Oxford mi mancano di già.
Ero felice di tornare a casa, perché mi mancava, per l'appunto, casa mia, ma avrei tanto voluto portarmi quella sicurezza in valigia con me.

All'improvviso capivo molto di più quelli che si trasferiscono: a parte la questione del lavoro (importantissima), la compostezza inglese alla lunga può diventare stancante, almeno per noi, ma quella sensazione di tranquillità e sicurezza dovrebbe essere la norma.
Spero davvero ma davvero tanto che le cose migliorino nei prossimi tempi.

Adesso chiudo con questa parentesi triste e premetto che nel prossimo post parlerò dettagliatamente di Oxford, le sue meraviglie e perché meriti dodicimila visite da parte vostra.
A presto!

2 commenti:

  1. L'Inghilterra è sicuramente più ordinata e pulita dell'Italia (e su questo non ci piove) ma ci sono anche delle zonacce niente male. Oxford (come anche Cambridge) sono delle cittadine relativamente piccole e molto tranquille (molto studentesche) ^^

    Sul cibo ho avuto la tua stessa impressione. Io sono andata a Cambridge in famiglia ed è stato un mezzo trauma il pasto (pensa che la madre/moglie e le figlie erano anche vegetariane, per cui la carne era ammessa solo per la colazione domenicale mia e del marito XD), mentre quando sono stata in Scozia le cose sono andate ben diversamente (patate, patate tutti i santissimi giorni ma cucinate in modo creativo e buono e la carne lì la sanno fare) ^^
    Sto ancora aspettando qualcuno che mi parli bene della famigerata cucina inglese ;-P

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    1. La cosa triste è che pure io sto in una di quelle cittadine e tanto più ho fatto l'università in una città studentesca di questo tipo, ma appunto le cose sono tristemente diverse! Però sono sicura che nelle grandi città tipo Londra ci siano parti molto brutte, su questo non ci piove, quella semi-totale sicurezza è sicuramente più tipica delle piccole città :)
      Avrei voluto portarmela in valigia!

      Sul cibo vedo che abbiamo avuto le stesse impressioni XD Mamma mia, con metà casa pure vegetariana non oso immaginare.. x_x E ora mi è venuta una gran voglia di provare le patate scozzesi, se/quando andrò mi ricorderò di questa cosa, grazie per l'info! *_*
      Mi sa che quantomeno un italiano che parli bene della cucina inglese non è ancora nato X'DD

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