lunedì 3 giugno 2013

Giappone, Maggio 2013

Stavo scribacchiando che vorrei Tokyo confinasse con Firenze. Ci andrei gli weekend, diventerebbe  parte della mia vita normale. Sarebbe magnifico.

Stavolta i quartieri, rispetto alla scorsa volta, li ho sentiti molto più miei. Lo so che ci transitano vagonate di persone, ma c'erano momenti in cui guardavo quel che avevo davanti e mi sembrava che fosse lì solo per me, che qualcosa o qualcuno avesse concretizzato una cosa solo mia per esaudirmi un desiderio.

I miei quartieri preferiti sono Shibuya, Harajuku e mi piacciono tantissimo anche certi scorci di Akihabara e Ikebukuro.

Sono stata due volte (cioè in due giorni diversi ed entrambi per parecchie ore) a Shibuya, due ad Harajuku, poi una a Ikebukuro, Nakano, una sera in un locale all'ultimo piano o quasi di un enorme grattacielo a Roppongi, con Tokyo illuminata sotto di noi, l'ultimo giorno in Via Asakusa (è davvero come una via turistica storica), a pranzo a Ueno e quel pomeriggio al negozio di ROBA (gadget, cartoleria, giocattoli, puzzle) davanti al parco.

Shibuya è uno dei posti più particolari di questa Terra e oh, gente, io cammino lì e mi pare di vedere lo spirito di Ran Kotobuki che aleggia ovunque.
Ho mangiato due volte un enorme gelato con ciocciolato, biscotti, pezzi di banana nel bar in cima al 109, sono stata due volte al 109 a comprare vestiti pensando "siete belli, siete troppo belli" e sono impazzite di meraviglia nel Disney Store (che è diverso da quello fiorentino, e palesemente l'hano ingrandito dall'ultima volta). E poi ho camminato in qua e là per il quartiere, con la pioggia che cadeva e con un sole indeciso.

L'albergo era il Washington Hotel di Shinjuku, uno dei più classici per i turisti da quel che ho capito: era fantastico (anche se a volte danno cuscini scomodi, io di noi tre ero l'unica con quello comodo
e ciccioso e non pieno di ghiaino/foglie/qualunque cosa fosse quel che frusciava là dentro), col sacro Family Market all'interno (PASTA BESCIAMELLOSA MIA, NON TI DIMENTICHERO' MAI).

Nel frattempo avevo il problema della nostalgia canaglia, cioè a volte mi prendeva l'angoscia pensando a quanto lontano ero dai miei, ma una volta a Tokyo (e passato il periodaccio ormonale del mese) sono riuscita a gestirla molto meglio ^^

A inizio post ho detto che vorrei Tokyo confinasse con Firenze:  verissimo, sarebbe una delle cose più fighe del mondo come ho scritto, perché così potrei andare a girare i miei quartieri del cuore quando me ne viene voglia ("oh, sabato andiamo ad Harajuku a fare un giro?"), e allo stesso tempo sarebbe tutto vicino al resto della mia vita.
Vabbuò, non è fattibile? Okay, mi organizzerò in qualche maniera per la prossima volta (ipotesi: otto giorni totali e SOLO a Tokyo).
 
Perché io a Tokyo ci torno, gente. Tra qualche anno, ma ci torno.

2 commenti:

  1. Sono felice che sia stato un viaggio così positivo. Anche io delle volte vorrei tanto che il Giappone fosse vicino, diciamo non attaccato alla mia città, ma appena fuori dai confini. Diciamo a un'ora e mezza di aereo invece di 12.
    Comunque andare al 109 fa male al cuore, le commesse sembrano tutte modelle.
    In ogni caso ti auguro di riuscire a tornarci presto!

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    1. Anche un'oretta e mezza, stile Parigi, mi andrebbe benissimo in effetti XDD
      Il 109 è una specie di pianeta fuori dal tempo e dallo spazio, sembra di uscire dal normale Pianeta Terra **

      Spero davvero di poterci tornare entro pochi anni comunque, grazie mille :*

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